- A cura di: Isabella Cardinali
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Qualunque relazione generata da un’attività umana pone anche problemi di responsabilità e allocazione del danno risarcibile. Pertanto, l’attività giornalistica, consistente nella diffusione con qualunque supporto (cartaceo, audio o radio visivo e/o online) di “notizie”, impone all’interprete l’individuazione e la successiva interpretazione del sistema rimediale apprestato dal nostro ordinamento per reagire a fronte di una notizia lesiva, ovvero astrattamente idonea a pregiudicare, direttamente o indirettamente, i diritti dei soggetti interessati.
In altre parole, le regole di comportamento che l’attività giornalistica deve rispettare sono espressione sia di un’articolata lettura delle norme civilistiche in tema di responsabilità civile, sia delle previsioni poste a tutela dei diritti fondamentali che il nostro ordinamento riconosce a beneficio di ciascuna persona.
CARLO BERTI
Professore Associato di Diritto Privato e di Diritto della Comunicazione d’Impresa presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli studi di Bologna, nonché Docente presso la Scuola di Specializzazione delle Professioni Forensi istituita presso la medesima Università.
È componente del Consiglio Direttivo della Fondazione dell’Ordine dei Giornalisti dell’Emilia Romagna, nonché Autore di diverse monografie e saggi in tema di diritto della informazione e della comunicazione.
ISABELLA CARDINALI
È cultore della materia di Diritto Privato (IUS/01) dal 2019. Collabora attivamente nell’ambito degli insegnamenti di Diritto Privato e Diritto della Comunicazione e dell’Informazione nelle sedi di Bologna, Ravenna e Forlì dell’Università di Bologna.
Membro del Gruppo di Ricerca “Data Protection Law” e dell’“Osservatorio Privacy” entrambi collegati con le attività del Corso di Alta Formazione in Data Protection e Privacy Officer dell’Università di Bologna. Svolge attività di formazione per avvocati, giornalisti, aziende.