ADDIS - L'Isola che non c'è sulla Costa Smeralda o di un’u-topia capitalista
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ADDIS - L'Isola che non c'è sulla Costa Smeralda o di un’u-topia capitalista
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L’isola che non c’è avvicina la celebre meta vacanziera sarda della Costa Smeralda nel quadro di un’interrogazione più generale sul potere, nel tentativo di individuare uno spazio di contributo semiotico al progetto di descriverne le positività e incrementarne l’intelligibilità. Al centro della ricerca è la relazione fra spazio e soggettività, avvicinata a partire dall’analitica del potere inaugurata da Michel Foucault e dagli studi dedicati da Louis Marin all’utopia e al discorso utopico. Sulla scia dell’analisi etnosemiotica di Disneyland tracciata dallo stesso Marin, l’analisi rintraccia parallelamente nel neo-topos Costa Smeralda un ritratto del potere, la rappresentazione e auto-rappresentazione di un’élite economica che vede i propri valori sublimati in un mito edenico avulso dalla storia, e un dispositivo di governo dei corpi, suscettibile di normare rigidamente pratiche e condotte in virtù della sua stessa natura di “messa in scena”. Diagramma comune alle due valenze è l’organizzazione dello spazio, e i “posti del soggetto” che essa prevede, impone o esclude.
MARIA CRISTINA ADDIS è membro del Centro di Semiotica e teoria dell’immagine “Omar Calabrese” (Università di Siena) e insegna Semiotica per il design presso l’Università iUAV di San Marino. Si addottora in Semiotica nel 2011 presso l’Università di Siena con una tesi sulle utopie architettoniche moderniste. Si occupa prevalentemente di architettura e arti viventi secondo una prospettiva che integra sguardo semiotico e studi estetico- filosofici. Ha scritto diversi saggi e articoli su riviste e volumi collettivi di semiotica e critica della cultura, e di recente ha curato insieme a Giacomo Tagliani Le immagini del controllo. Visibilità e governo dei corpi, numero monografico di Carte Semiotiche Annali (2016).